Umberto Eco sul riso e la comicità

" Nella filosofia antica si diceva (e Rabelais lo ripeteva) che la capacità di ridere era il proprio degli uomini, e cioè che ridere è prerogativa soltanto degli esseri umani. Gli animali sono sprovvisti di senso dell’umorismo. Il ridere è un’esperienza tipica dell’essere umano. Penso sia connessa col fatto che noi siamo gli unici animali che sanno che devono morire. Gli altri animali possono comprenderlo soltanto nel momento in cui muoiono, ma non sono in grado di articolare nulla di comparabile all’affermazione (statement) “Siamo tutti mortali”. Al contrario, gli esseri umani sono in grado di farlo, e per questo probabilmente esistono religioni e rituali. Ma il vero punto della questione è che, dal momento che noi sappiamo che il nostro destino è la morte, ridiamo. Il Riso è la forma essenzialmente umana di reagire al sentimento che gli uomini hanno della morte. In questo modo, il comico diventa una possibilità di affrontare tragedie, di limitare i nostri desideri e di combattere contro il fanatismo. Il comico (sto indirettamente citando Baudelaire) getta una diabolica ombra di sospetto su ogni proclamazione di verità dogmatica."

[Umberto Eco]


Categorie: Morte, Altrui, Umorismo
Da Il mondo visto da me (2020-09-17)