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Lettera al figlio (di Rudyard Kipling) Se riesci a mantenere la calma quando tutti intorno a te la stanno perdendo; Se sai aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te tenendo però in giusto conto i loro dubbi; Se sai aspettare senza stancarti di aspettare o se calunniato non rispondi con calunnie o se odiato non dai sfogo all’odio, senza tuttavia sembrare troppo buono né parlare troppo da saggio; Se sai sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni; Se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo fine; Se sai incontrarti con il successo e la sconfitta e trattare questi due impostori allo stesso modo; Se riesci a sopportare di sentire la verità che tu hai detto distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per ingenui; Se sai guardare con serenità alle cose e agli affetti distrutti e ricostruirli con i tuoi strumenti ormai logori; Se sai mettere insieme tutte le tue vittorie e rischiarle in un solo colpo a testa e croce e perdere, e ricominciare da capo senza mai lasciarti sfuggire una parola su quello che hai perso; Se sai costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti più e così resistere quando in te non c’è più nulla tranne la volontà che dice loro “resistete”; Se sai parlare con i disonesti senza perdere la tua onestà o passeggiare con i re senza perdere il comportamento normale; Se non possono ferirti né i nemici né gli amici troppo premurosi; Se per te contano tutti gli uomini, ma nessuno troppo; Se riesci a riempire l’inesorabile minuto dando valore ad ogni istante che passa tua è la Terra e tutto ciò che vi è in essa e – quel che più conta – tu sarai un uomo, figlio mio! Rudyard Kipling Categorie: Letteratura Da Il mondo visto da me (2014-02-17)
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