Uniti contro vs. uniti a favore

Cosa unisce le persone? Ma, prima di tutto, che significa essere uniti? Quando due persone possono essere considerate unite? Quali sono i requisiti di una unione? Perché le persone si uniscono (quando si uniscono) e si dividono (quando si dividono)?

Direi che due persone sono unite quando fanno parte della stessa cosa, ovvero di una cosa che li unisce. Può trattarsi di una unione puramente formale (come il modo di vestirsi, di parlare, di arredare le case, o la celebrazione di riti comuni) oppure di strumentale, come degli obiettivi o scopi comuni, ovvero l'agire contro un comune nemico o a favore di interessi comuni.

Il motivo principale per cui le persone si uniscono è la loro incapacità di sopravvivere senza una cooperazione. Ne consegue che, quanto maggiore è per una persona il rischio di non riuscire a sopravvivere, o di essere ridotti in schiavitù, tanto maggiore è la sua motivazione ad unirsi, ovvero a cooperare, con altre persone.

Cosa può minacciare la sopravvivenza di una persona? L'isolamento e/o un nemico che vorrebbe eliminarci o ridurci in schiavitù. Ma perché qualcuno dovrebbe cercare di eliminarmi o di ridurmi in schiavitù? Credo che la risposta sia da ricercare nel concetto di competizione, che può essere attuale o preventiva.

La competizione si ha quando due o più persone si contendo risorse insufficienti per la sopravvivenza di tutti, per cui qualcuno deve volontariamente o involontariamente rinunciare alle risorse contese.

La proprietà privata, e la gerarchia che ad essa corrisponde, consiste nel riservarsi dei beni in previsione di un bisogno futuro o di una futura competizione per il loro ottenimento. Siccome l'uomo è un animale che vive non solo nel presente ma anche nel futuro, per lui è importante competere non solo per le risorse di cui ha bisogno nel presente, ma anche per quello di cui prevede di avere bisogno in futuro.

Una competizione di tutti con tutti è non solo poco efficace, ma anche causa di caos e di indeterminazione di chi riesce a vincere la competizione stessa. Da sempre l'uomo, infatti, ha cercato alleati che potessero aiutarlo a vincere. E' così che si formano le polarizzazioni, ovvero i raggruppamenti di persone ognuno in competizione con gli altri.

Prendiamo ad esempio tre persone di forze simili e immaginiamo che si contendano risorse sufficienti solo per due persone. E' naturale che due di loro si alleino per assicurarsi le risorse a danno del terzo.

Come avviene la scelta dell'alleato? Credo che essa sia molto semplice: si cerca di capire  quale dei due contendenti sia sufficientemente forte per assicurare che l'alleanza con esso sia vincente, e sufficientemente interessato ad allearsi con il soggetto. In pratica penso che avvenga che il più forte dei tre sceglie come alleato il più forte tra i due rimanenti, il quale accetta di buon grado l'offerta di alleanza in quanto conveniente anche per lui.

Quando è, invece, che si ha un'unione, o alleanza, non contro qualcuno, ma a favore di qualcosa o qualcuno? Sicuramente si ha nella cura della prole, in cui i genitori si alleano per il bene dei figli, ma purtroppo mi riesce difficile individuare altri casi di unione a favore di qualcosa che non siano direttamente o indirettamente legati ad una competizione.
Categorie: Interazionismo, Comunità
Da Il mondo visto da me (2018-03-04)